Il futuro “non è più quello di una volta” ed è scandito da una data precisa, il 1 gennaio del 2030, entro la quale i 193 Stati membri delle Nazioni Unite si sono impegnati a raggiungere i 17 Sustainable Development Goals (SDGs), previsti dall’Agenda 2030 per la nostra prosperità e per la natura che ci circonda.
L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è un piano d’azione globale che parte dalle realtà locali, un indirizzo logico, ma che riprendendo i dati sulle azioni promosse in Italia, non appare poi così scontato.
L’ultimo studio Istat in grado di chiarire la magnitudo ambientale delle città italiane risale al 2019 e ha certificato che, nella gestione del ciclo dei rifiuti, nessun capoluogo metropolitano raggiunge il target del 65% di raccolta differenziata previsto dalla normativa europea, sebbene molti rifiuti siano spesso riconducibili a materie chiave per l’economia circolare. Nonostante dal 2019 ad oggi il rapporto sia cambiato, il disservizio ambientale ha indubbiamente avuto il suo peso negli anni e i dati non fanno ben sperare.
La sfida è ardua, il tempo stringe e Garc ne è consapevole; la Terra è un ecosistema da rispettare qui e ora.
Fonte Articolo: Il Sole 24 Ore