Impresa ed etica vanno a braccetto grazie all’economia circolare. L’azienda statunitense, ReYuze Cases, ha avviato l’attività di raccolta della plastica di Haiti, uno dei paesi più poveri del mondo, che è costretto ad affrontare anche gravi problemi di inquinamento, utilizzandola per realizzare custodie per smartphone.
Il fondatore e amministratore delegato di ReYuze Cases è Jack Foley, un diciottenne neodiplomato del Maryland. Foley ha dato vita alla startup con l’intenzione iniziale di combattere il marine litter ( l’emergenza dei rifiuti solidi marini) e salvare gli oceani dalla plastica. Di recente, ha ridefinito il suo punto di vista indirizzandolo verso un luogo che aveva bisogno del suo aiuto per rimuovere la plastica e la spazzatura: Haiti.
Foley ha così deciso di progettare custodie per cellulari che fossero robuste e flessibili utilizzando la plastica raccolta dalla comunità haitiana e fabbricando polietilene ad alta densità (HDPE).
Il progetto di Foley è doppiamente virtuoso, infatti per ogni custodia del telefono venduta, un dollaro viene donato a The First Mile Coalition, associazione che supporta i bambini sfruttati attraverso il lavoro minorile.